Un aristocratico etrusco nel Mugello del VII secolo a.C.
Museo Civico Archeologico di Fiesole - Saletta mostre
18 maggio - 17 novembre 2024
A cura di Michele Bueno, Luca Cappuccini e Chiara Ferrari
Oggetto della mostra è il corredo funerario della sepoltura pertinente ad un individuo etrusco di rango (noto in letteratura archeologica come “Principe di Radicondoli”), rinvenuta in località Spugnole, nel comune di San Piero a Sieve (FI). La tomba, scavata nel 2012 dall’allora Soprintendenza ai Beni archeologici della Toscana, è databile al secondo quarto del VII secolo a.C. e si inserisce nel quadro di alcuni ritrovamenti di epoca orientalizzante ed arcaica che contribuiscono a chiarire l'assetto socio-economico del territorio del Medio Valdarno.
I ritrovamenti riconducibili a questo periodo, tra cui appunto il contesto di Radicondoli, permettono di delineare la formazione di importanti nuclei aristocratici ma anche di rintracciarvi le influenze e le contaminazioni provenienti dall’area padana, adriatica e tirrenica della penisola, influenze che ribadiscono la vocazione del Mugello a fondamentale svincolo economico e culturale di antiche e importanti vie di comunicazione transappenniniche.
L'esposizione del corredo, del quale sono stati selezionati i reperti più significativi, permette di affrontare quindi il tema dell’orientalizzante etrusco in generale e dell'assetto del territorio fiesolano in particolare, per un periodo storico in riferimento al quale nel Museo Civico Archeologico di Fiesole sono conservate scarse testimonianze. Un completamento quindi della narrazione museale, ma anche un’opportunità per inquadrare più compiutamente a livello storico alcune produzioni, come le cosiddette “pietre fiesolane”, di cui il Museo conserva uno dei principali esemplari, la stele funeraria proveniente da Travignoli (Pelago).
Organizzato da
Comune di Fiesole
in collaborazione con
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
Coordinamento: Chiara Ferrari
Ideazione e progettazione dell’allestimento: Michele Bueno, Luca Cappuccini e Chiara Ferrari
Testi: Luca Cappuccini
Grafica e restituzioni: Luca Cappuccini, Maddalena Gonfiantini
Opere di allestimento: operai Cantiere comunale, Plexywood di Fabio Fasti, Falegnameria F.lli Bonaiuti di Bonaiuti Paolo, Duepi Fiesole s.r.l.
Riproduzione urna cineraria: Pithos Ancient Reproductions di Paolini Roberto
Indagini archeologiche: Luca Fedeli (ex Soprintendenza Beni Archeologici per la Toscana), Giovanni Millemaci, Davide Manetti, Gruppo Archeologico di Sant’Agata, Gruppo Archeologico Dicomanese
Analisi antropologiche: Alice Gerini
Restauri: Elena Alfani, Francesca Leolini (Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio-FI), 2024; Stefano Sarri (ex Soprintendenza Beni Archeologici per la Toscana), Stefano Casu e Annalena Brini (Opificio delle Pietre Dure di Firenze), 2012-2016.
La mostra è visitabile negli orari di apertura del Museo Civico Archeologico, previo acquisto di regolare biglietto di ingresso.