Un bronzetto votivo etrusco per il Premio Fiesole ai Maestri del Cinema

Ovvero un dettaglio poco conosciuto ma degno di nota

Il 29 giugno 2024 sul palco del Teatro Romano di Fiesole si è svolta la 45° edizione del Premio Fiesole ai Maestri del Cinema e a ricevere il riconoscimento è stato Gabriele Salvatores.
Il premio ha una lunga storia, i cui antefatti risalgono al 1963, quando un gruppo di persone, unite dal comune interesse per il “cinema di idee”, fondò a Firenze il Centro Studi del Consorzio Toscano per le Attività Cinematografiche, con l’obiettivo di diffondere il cinema di qualità, attraverso l’organizzazione di cicli di proiezioni, seminari e dibattiti e attraverso la realizzazione di pubblicazioni. Fu in questo ambito che nacque l’idea di dar vita a una manifestazione cinematografica, che fu ben presto proposta agli allora Sindaco di Fiesole, Adriano Latini, e Assessore alla Cultura, Fernando Farulli, perché si affiancasse alle attività musicali e teatrali dell’Estate Fiesolana, che il Comune di Fiesole dal 1947 organizzava con una buona continuità nel Teatro Romano. Nacque così il “Premio Città di Fiesole ai maestri del cinema italiano”, che si proponeva, lontano da ogni forma di esibizione e spettacolarizzazione, di creare momenti di vero dibattito sul cinema, dedicando ogni anno ad un autore italiano un ciclo di film ed un convegno di studi. Malgrado le scarsissime disponibilità finanziarie, fu deciso di realizzare la prima edizione della manifestazione nell’estate del 1966; tra i promotori vi furono il Comune di Fiesole, il Centro Studi del Consorzio Toscano per le Attività Cinematografiche, l’Azienda del turismo di Fiesole e l’Istituto per il film e le arti dello spettacolo.

Luchino Visconti, vincitore del Premio Città di Fiesole ai maestri del cinema italiano 1966, con Adriano Latini, Sindaco di Fiesole
Figura 1 - Luchino Visconti, vincitore del Premio Città di Fiesole ai maestri del cinema italiano 1966, con Adriano Latini, Sindaco di Fiesole

Nel corso dell’autunno-inverno 1965 si svolse quella che è stata definita «la prima e, probabilmente, più ampia consultazione mai effettuata nel mondo della cultura italiana per la designazione del “maestro” a cui attribuire il premio» (M. Sperenzi, in Premio Fiesole ai Maestri del Cinema 1966 – 2016).  Tanti furono gli intellettuali e gli artisti che risposero: poeti, scrittori, critici d’arte, critici letterari, scultori, pittori, musicisti e il nome che emerse in modo chiaro e inequivocabile fu quello di Luchino Visconti (fig. 1).
Al 3 febbraio 1966 risale la lettera firmata dall’assessore Fernando Farulli, che annuncia al regista l’intenzione del Comune di Fiesole, assieme agli altri soggetti coinvolti, di conferirgli il premio. Visconti rispose prontamente da Kitzbuhel in Tirolo, con una breve lettera scritta di suo pugno su carta intestata del Grand Hotel, accettando l’invito (fig. 2).

Corrispondenza Farulli – Visconti
                    Figura 2 - Corrispondenza Farulli – Visconti

Forse non molti sanno che per omaggiare il gigante del cinema italiano fu deciso di realizzare come premio la riproduzione di un bronzetto votivo etrusco risalente al V secolo a.C., esposto nel Museo Civico Archeologico di Fiesole. Rappresenta una figura femminile offerente, con il tutulus (alto cappello a forma di cono), una lunga veste aderente al corpo, e ai piedi i calcei repandi (calzari con la punta rialzata).
Il bronzetto è stato rinvenuto nell’attuale Area Archeologica di Fiesole, durante gli scavi eseguiti negli anni 1954-55 nella zona del santuario posto sul versante settentrionale della collina su cui sorgeva l’insediamento arcaico di Fiesole. L’esile figurina, che stringe nella mano destra una melagrana, considerata simbolo di immortalità e sacra ad Ade, e tiene la mano sinistra con il palmo rivolto verso il basso (fig. 3), come per indicare gli Inferi, potrebbe rimandare al mito di Persefone. 

 Bronzetto votivo etrusco, V sec. a.C., Museo Civico Archeologico
Figura 3 - Bronzetto votivo etrusco, V sec. a.C., Museo Civico Archeologico

Figlia di Demetra e Zeus, Persefone fu rapita da Ade, dio degli Inferi, che la trascinò nel suo regno sotterraneo. Lì, approfittando dell’ingenuità della dea ancora fanciulla, Ade le face mangiare alcuni semi di melagrana, legandola a lui per sempre. Quando Demetra, dea della natura, dei raccolti e delle messi, venne a sapere dell’accaduto, reagì provocando sulla terra una terribile carestia. Dovette intervenire Zeus, dio dell’Olimpo, accordandosi con il fratello Ade e stabilendo che Persefone sarebbe rimasta con Ade per sei mesi, mentre per il restante tempo dell’anno sarebbe tornata sulla terra con la madre. La gioia di Demetra per il ritorno della figlia si esprimeva ogni anno con il rifiorire della natura, in primavera e in estate.

Statuetta/premio del Premio Fiesole ai Maestri del Cinema
Figura 4 - Statuetta/premio del Premio Fiesole ai Maestri del Cinema

Da quel lontano 1966, per ben altre 44 edizioni, il premio è rimasto lo stesso (fig. 4).  Non sappiamo quali furono le ragioni precise della scelta di allora, ma quel bronzetto ancora rappresenta con forza questa città, testimoniandone le antichissime radici, e, contemporaneamente, porta un messaggio universale, ricordandoci la potenza creatrice e distruttrice della natura, della cui ciclica eternità gli esseri umani, più o meno consapevolmente, partecipano.

Silvia Borsotti


Immagini

Fig. 1 – Luchino Visconti, vincitore del Premio Città di Fiesole ai maestri del cinema italiano 1966, con Adriano Latini, Sindaco di Fiesole - foto tratta da Una cultura per tutti. Il ruolo di Fiesole per la democratizzazione delle strutture culturali i nuovi compiti delle associazioni di base, in "Fiesole Democratica", numero unico, 1970, p. 24.

Fig. 2 – Corrispondenza Farulli – Visconti, Archivio Comunale di Fiesole, 1966_Serie IV 759_ Farulli Visconti.

Fig. 3 – Bronzetto votivo etrusco, V sec. a.C., Museo Civico Archeologico (foto: Fotocronache  Germogli).

Fig. 4 – Statuetta/premio del Premio Fiesole ai Maestri del Cinema.

 

Riferimenti bibliografici

Premio Fiesole ai Maestri del Cinema 1966 - 2016, a cura del Gruppo Toscano S.N.C.C.I., Fiesole 2016

M. De Marco (a cura di), Fiesole, Museo Civico Archeologico. Un secolo di bellezza, Firenze, 2013, pp. 67-73