Le tante ricorrenze nella storia del Museo Civico Archeologico di Fiesole
Quest'anno si celebrano i 110 anni del Museo Civico Archeologico di Fiesole, che fa bella mostra di sé nell’edificio che sorge all’interno dell’Area archeologica, in posizione panoramica rispetto al teatro e alle terme romane ed al tempio etrusco-romano (fig. 1). Centodieci anni sono un traguardo importante, ma chi volesse festeggiare le ricorrenze legate al museo, potrebbe in realtà avere l’imbarazzo della scelta. Ecco quindi qui di seguito la storia dei suoi numerosi “compleanni”.
Il primissimo evento la cui ricorrenza si potrebbe festeggiare risale addirittura a 150 anni fa esatti. Il 14 maggio 1874, infatti, l’Amministrazione comunale fiesolana decise di celebrare l'apertura di quello che, nelle sue intenzioni, doveva essere il primo museo archeologico della città. Nella realtà, come vedremo, pur non potendosi ancora definire museo, si trattò del primo nucleo delle raccolte archeologiche. Come ricorda Pietro Stefanelli, primo direttore del Museo: “come espressione di …un desiderio, ma con poco riguardo alla verità, fu scritto sulla porta esterna Museo, mentre…vi si sarebbe potuto scrivere…Magazzino di rottami…oppure Piccolo caos archeologico” (fig. 2). Gli stessi addetti ai lavori stentarono a riconoscere in quello che inizialmente era stato individuato come “locale per deposito precario” dei reperti provenienti dagli scavi in corso al Teatro romano, un istituto museale. Raccolto in una stanza al piano terreno del Palazzo pretorio, disordinato (addirittura caotico), inospitale, confuso, sporco, raccoglieva un'accozzaglia di reperti difficilmente comprensibile al pubblico. Lamentele e critiche: questo suscitò presso i visitatori quel “ripostiglio di antichità”. Per placare il malcontento, l’Amministrazione decise di abbassare il biglietto di ingresso allora richiesto per la visita da 1 Lira a 50 centesimi.
La seconda “nascita” del museo si colloca nel 1878. Quattro anni più tardi, esattamente il 22 maggio, fu inaugurato un museo completamente rinnovato. Primo e fondamentale atto della neonata Commissione archeologica comunale, l'organo deputato alla prosecuzione degli scavi nell'Area archeologica e alla conservazione dei reperti rinvenuti, fu ampliato nella superficie espositiva, ma soprattutto fu dotato di un primo ordinamento logico dei reperti. Nell’esposizione, nonostante comparissero anche oggetti provenienti da località fuori regione, pervenuti per donazione o acquisizioni fatte sul mercato antiquario, era prevalente il materiale archeologico frutto degli scavi fiesolani, per Pietro Stefanelli “la parte del Museo che deve starci maggiormente a cuore”. Era chiaro, nelle intenzioni degli ordinatori del Museo, che esso dovesse soprattutto raccontare la storia antica della città di Fiesole. Il Museo era anche corredato da un sintetico apparato informativo per i visitatori, comprendente cartellini esplicativi degli oggetti e una breve guida a stampa (fig. 3). Il 1878 è considerato l’anno di nascita ufficiale del Museo fiesolano.
Le date significative nella storia del Museo, però, non finiscono qui. A inizio Novecento, infatti, l’Amministrazione determinò di spostare le incrementate collezioni museali all’interno di un edificio più ampio, appositamente costruito all’interno dell’Area archeologica: quello che ancora oggi raccoglie le collezioni archeologiche della città. La sua costruzione, la redazione del catalogo integrale di tutti i reperti e la progettazione del nuovo ordinamento museale proseguirono spedite (ancorché con qualche ripensamento e difficoltà, come testimonia la vicenda che raccontiamo qui). Il nuovo Museum Faesulanum aprì al pubblico il 14 giugno 1914. In verità, l’Amministrazione aveva previsto una vera e propria cerimonia di inaugurazione: inizialmente in programma per il 7 giugno, fu rimandata al 14 (forse per via di ritardi nell’allestimento del Museo). L’inaugurazione però, come detto, non fu fatta nemmeno quel giorno, quando, senza alcuna celebrazione, si tenne solo l’apertura al pubblico (fig. 4). La Giunta aveva infatti deciso di rimandare i festeggiamenti “a tempo indeterminato” visti “i luttuosi fatti avvenuti a Firenze, fatti che hanno prodotto un generale senso di dolore in tutti” legati all’insurrezione popolare (detta “Settimana Rossa”) che si era scatenata a partire da una manifestazione contro la guerra tenutasi ad Ancona proprio il 7 giugno. La vera e propria inaugurazione del Museo si terrà molto più tardi, l’11 giugno del 1916, quando, finalmente - secondo le cronache dell’epoca - “in una sublime rievocazione dei più sacri ricordi di una gloriosa grandezza e di una storia avventurosa, in cui le lontane gesta del popolo Etrusco e Romano sono oggi leggenda, Fiesole ebbe domenica una nota festante, indice [...] l’inaugurazione ufficiale del Museo Romano [...]”.
Chiara Ferrari
Immagini
Fig. 1 – Il Museo Civico Archeologico di Fiesole oggi, sulla sommità del Teatro romano, dell’Area archeologica a centodieci anni dalla sua apertura (foto dell’autrice).
Fig. 2 – Un dettaglio dello scritto di Pietro Stefanelli dal quale si evincono le condizioni precarie del Museo nel 1874, Archivio Storico Comunale.
Fig. 3 – La copertina della prima guida a stampa del Museo archeologico, edita nel 1878, Archivio Storico Comunale.
Fig. 4 – Cartolina storica che raffigura il Museum Faesulanum con l’indicazione della data di inaugurazione inizialmente prevista, quella del 7 giugno 1914, Archivio Storico Comunale.
Riferimenti bibliografici
M. Cantini, Il nuovo Museo Civico Archeologico, in M. De Marco (a cura di), Fiesole, Museo Civico Archeologico. Un secolo di bellezza, Firenze 2013.
C. Salvianti, Dal Museo Civico al Museum Faesulanum (1878-1914), in M. De Marco (a cura di), Fiesole, Museo Civico Archeologico. Un secolo di bellezza, Firenze 2013.