5 cose da vedere sui longobardi-fiesole

Chi sono i Longobardi? 5 reperti archeologici da non perdere per scoprire la loro cultura.

Spostatisi dal nord Europa, passando per la Pannonia (l’odierna Romania) dove incontrarono per la prima volta la cultura romana, i Longobardi arrivarono in Italia nel 568, guidati dal re Alboino. Popolo di abili guerrieri e artigiani, crearono un regno dotato di leggi (raccolte nell’Editto di re Rotari), con capitale Pavia e diviso in Longobardia Maior (a nord) e Longobardia Minor (a sud e divisa in ducati). Tuttavia, nella penisola italiana erano stanziati anche i Bizantini e, non troppo lontano dalla linea di confine dei due domini, sorgeva Fiesole, città romana diventata poi insediamento longobardo.

Ritrovamenti sporadici e/o frutto di campagne di scavo condotte negli ultimi decenni hanno restituito testimonianze importanti per ricostruire la storia di Fiesole al tempo dei Longobardi, ovvero tra la fine del VI e l’VIII secolo.

Per chi si trovasse a Fiesole e volesse approfondire questo periodo storico, di seguito sono elencate 5 cose longobarde da non perdere.

1. Le necropoli

Tutte le testimonianze archeologiche di età longobarda a oggi documentate a Fiesole si riferiscono a contesti funerari. I primi ritrovamenti risalgono alla fine dell’Ottocento, quando furono rinvenute 7 tombe in Piazza Garibaldi, nel centro di Fiesole. Nella stessa zona (conosciuta come Area Garibaldi), grazie a scavi archeologici condotti tra il 1985 e il 2015, sono emerse altre sepolture, la struttura in pietra di alcune delle quali è ancora visibile in loco. L’Area Garibaldi, infatti, si trova proprio dietro il palazzo del Comune ed è liberamente visitabile, grazie a un percorso accessibile e dotato di pannelli esplicativi. Qui le indagini archeologiche hanno portato in luce numerose tombe longobarde datate tra il VI e il VII secolo, tra le quali spiccano alcune sepolture oggi ricostruite all'interno del Museo Archeologico.
Un’altra necropoli molto importante è stata individuata all’intero dell'odierna Area Archeologica e impostata sul tempio etrusco-romano; qui, infatti, furono trovate ben 26 tombe, tutte orientate est-ovest e disposte su file irregolari. Le tombe in pietra recuperate in quest'area erano costruite con materiali di riutilizzo spesso provenienti dai vicini edifici romani ormai in disuso.

Fig. 1 Tomba longobarda presso il tempio
Fig. 1 Tomba longobarda presso il tempio

2. Le sepolture ricostruite all’interno del Museo Archeologico

Tra le sepolture scavate nell’Area Garibaldi, alcune sono state ricostruite all’interno del Museo Archeologico, complete di resti scheletrici e corredi funebri. Integrando i dati ottenuti dalle analisi antropologiche con quelli dedotti dallo studio sui reperti dei corredi, si è potuto ricostruire lo stile di vita di alcuni di questi individui longobardi.
In particolare, merita una menzione la tomba di donna adulta, ricostruita al piano terra del Museo, che permette anche di scoprire le attività quotidiane e l’abbigliamento femminile dell’epoca. La defunta, infatti, è accompagnata da oggetti di pregio: ai piedi si trovano un calice e una bottiglia in vetro di ottima qualità; all’altezza della vita c’è un coltellino in ferro, usato per la scortecciatura e la ripulitura delle materie prime; ai lati della testa si vedono due aghi crinali in oro (usati per fermare il velo tra i capelli); all’altezza delle spalle è presente uno spillone in argento per fissare la veste; al braccio sinistro indossa un bracciale in bronzo (armilla); un poco nascosta, vicino alla mandibola, si nota poi una crocetta in lamina d’oro.

Fig. 2 Corredo della sepoltura di donna
Fig. 2 Corredo della sepoltura di donna

3. La crocetta aurea

Oggetti tipici dell’artigianato longobardo erano proprio le crocette in lamina d’oro, come quella rinvenuta nella tomba della donna appena menzionata. Le crocette venivano solitamente cucite sulle vesti o sui veli, solitamente a scopo di protezione.
Questi preziosi oggetti di artigianato erano decorati a sbalzo su sottili lamine d’oro: i motivi figurativi si rifanno a modelli vegetali e geometrici, esaltano la simmetria e, talvolta, presentano anche figure animali o umane. L’oreficeria era una delle arti in cui i Longobardi eccellevano e sono noti esempi di manufatti preziosi anche più complessi e ricchi, come le fibule a disco decorate con smalti colorati o le croci gemmate, queste ultime arricchite con pietre dure.

Fig. 3 Crocetta aurea longobarda
Fig. 3 Crocetta aurea longobarda

4. Testina in pietra

Anche se passa spesso inosservata, nella stessa sala della sepoltura di donna è presente una teca con un reperto in pietra raffigurante una piccola testa. Sebbene sia di incerta datazione e di altrettanto dubbia provenienza, da confronti stilistici, sembra essere un esempio di scultura longobarda. Appartenente forse a un altorilievo, racchiude in sé alcuni dei caratteri tipici dell’arte longobarda, pervasa da linee e tratti sintetici, contrapposti ai modelli classici romani. Gli occhi evidenziati da un contorno rialzato, il naso largo e la bocca rappresentata con una linea orizzontale tra due strette labbra si ritroverebbero, infatti, in altri esempi di scultura longobarda ritrovati nel nord Italia.

Fig. 4 Scultura longobarda in pietra
Fig. 4 Scultura longobarda in pietra

5. Il corredo del guerriero

Al centro dell’ultima sala del Museo Archeologico si trova un’altra importante sepoltura, rinvenuta nell’Area Garibaldi e risalente al VII secolo. Essa contiene i resti di un uomo sui 25 anni, accompagnati da un corredo formato soprattutto da armi. Queste ultime sono state fondamentali per riconoscere nel defunto un guerriero longobardo. L’uomo, infatti, teneva tra le mani la lunga spada a doppio taglio (spatha), che doveva essere appesa a una cintura di cui rimangono alcuni elementi di guarnizione; al suo fianco destro era deposta una lancia, mentre sul braccio sinistro era adagiato uno scudo, del quale si conservano la parte centrale (umbone) e l’imbracciatura. Ai suoi piedi sono presenti infine i resti di un pettine in osso.

Fig. 5 Sepoltura di guerriero longobardo
Fig. 5 Sepoltura di guerriero longobardo

 

Irene Dei


Riferimenti bibliografici

AA.VV., 2009, La donna nell’antichità dal tardo impero ai Longobardi: nuove acquisizioni in Toscana, Firenze.
M. De Marco, 1981, Museo Archeologico, Scavi, Comune di Fiesole.
M. De Marco, 2006, Fuori dalla polvere, Fiesole.
M. De Marco, 2013, a cura di, Fiesole, Museo Civico Archeologico. Un secolo di bellezza, Firenze.
P. De Vecchi, E. Cerchiari, 2004, L’arte nel tempo, volume 1, tomo II, Milano.

Immagini

Fig. 1 – Tomba longobarda presso il tempio etrusco-romano di Fiesole, foto dell’autrice.
Fig. 2 - Corredo della sepoltura di donna rinvenuta nell’Area Garibaldi, in AA.VV., 2009, La donna nell’antichità dal tardo impero ai Longobardi, p. 21.
Fig. 3 – Crocetta aurea longobarda, Museo Civico Archeologico di Fiesole, foto dell’autrice.
Fig. 4 – Scultura longobarda in pietra, Museo Civico Archeologico di Fiesole, in M. De Marco, 2006, Fuori dalla polvere, p. 33.
Fig. 5 – Sepoltura di guerriero longobardo, Museo Civico Archeologico di Fiesole, foto di Chiara Ferrari.